La Puglia, da qualche anno a questa parte, è meta di migliaia di turisti che affollano le coste dell’Adriatico e dello Ionio salentino, in particolar modo la “mondana” Gallipoli (leggi info) per godersi il sole che batte generoso queste splendida regione italiana. Il salento è pieno di strutture ricettive e appartamenti in affitto che ospitano i numerosi visitatori della zona, ma non è la sola meta di destinazione turistica in puglia.
Tra le mete preferite dai viaggiatori in cerca di un turismo all’insegna della natura, infatti, vi è anche il Gargano che unisce le meraviglie del suo Parco Nazionale, che è un’area naturale protetta, alle acque cristalline delle Isole Tremiti, le perle dell’Adriatico.
Foto CC-BY-SA di Bultro
La visita allo “Sperone d’Italia” non può non cominciare che con una visita allo splendore incontaminato del Parco Nazionale del Gargano, la cui sede si trova a Monte Sant’Angelo, cittadina che ospita, tra l’altro, anche il santuario di San Michele Arcangelo, che è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. Il parco in questione, si estende per 118.144 ettari e questo significa che è una delle aree protette più estese d’Italia. Inoltre, è caratterizzato dalla presenza di ben 4000 doline che altro non sono che un fenomeno carsico che si manifesta attraverso delle conche chiuse con un bacino di acqua che dà origine ad un piccolo lago. Fanno parte del Parco due lagune: il lago di Lesina, lungo 24,4 km e largo 2,4 km con un perimetro di 50 km, e il lago di Varano, il più grande dell’Italia meridionale (60,5 km quadrati) che è separato dal mare da una lingua di terra lunga 10 km denominata l’Isola, conosciuta anche per la pesca delle anguille.
Ma non finisce qui, dato che all’interno del Parco troviamo anche la Riserva naturale Foresta Umbra, che si estende nella zona centro-orientale del Gargano, a circa 800 metri di altitudine. Il nome “umbra” potrebbe essere fuorviante ma, invece, deriva dal latino e significa ombrosa, caratteristica che mantiene tutt’ora. Si tratta di un’area di circa 4000 ettari divisa in quattro zone alcune delle quali inaccessibili al pubblico. Nella zona A, dove si riproduce la fauna ospitata, infatti, è impossibile accedere se non si è addetti ai lavori, per non disturbare gli animali.
Il parco interessa ben 18 comuni della provincia Foggia come Mattinata, Peschici, Rodi Garganico e Vieste. Proprio quest’ultima è una stazione balneare particolarmente apprezzata, grazie soprattutto alle sue cristalline acque premiate anche con la Bandiera Blu; la “Perla del Gargano” è il comune più orientale del Gargano e della Provincia di Foggia, sorge su una penisola rocciosa caratterizzata dalla presenza due baie: Punta di San Francesco, dove si trova il centro medievale, e la Punta di Santa Croce, rivolta più a nord, che ospita i nuovi quartieri, nonché il porto di Vieste.
Altro comune premiato con la Bandiera Blu, presente nel Gargano è Peschici, che si trova sul litorale a nord del Gargano. La zona si caratterizza per le numerose baie e cale, le cui coste sono in parte sabbiose e in parte rocciose. Le spiagge più famose sono la Spiaggia di Jalillo, detta anche “del mappamondo”, lunga 150 metri con un sabbia fine mista a ghiaia, la Marina di Peschici, che si trova a 3 km dall’abitato, occupata dalla maggior parte degli stabilimenti balneari e dalle strutture ricettive e, infine, la Spiaggia di Zaiana, caratterizzata da sabbia fine e costoni rocciosi da cui è possibile tuffarsi. Tipici di Peschici sono le torri di avvistamento, che ricordano quelle presenti in Salento, retaggio del XI secolo durante il quale i residenti dovettero difendersi dalla minaccia dei Saraceni, e i trabucchi che sono strutture molto complesse di pali di legno intrecciati a file e carrucole utilizzati per la pesca; oggi, diversi trabucchi, sono diventati dei ristoranti molto caratteristici dove si può gustare il pesce fresco appena pescato e questa è una delle peculiarità che rendono Peschici una zona molto amata dai turisti.
Non si può terminare la visita alle bellezze naturalistiche del Gargano senza aver visitato le Isole Tremiti. Le “Perle dell’Adriatico” sono raggiungibili dai porti di svariati comuni della costa, ma anche da Vasto e Termoli. Si tratta di un piccolo arcipelago costituito dalle isole di San Nicola, San Domino, il Cretaccio (con il vicino scoglio de La Vecchia), Capraia e, a 11 miglia da quest’ultima, l’isola di Pianosa. Queste isole vengono dette anche Diomedèe, in onore dell’eroe acheo Diomede il quale, leggenda vuole, ha dato i natali all’arcipelago gettando in mare tre giganteschi sassi. Si tratta dei centri turistici più importanti dell’intera regione, con acque cristalline, più volte insignite del riconoscimento della Bandiera Blu, e una natura lussureggiante rappresentate da boschi e foreste a picco sul mare.
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L’isola di San Nicola ospita i principali monumenti dell’arcipelago, tra cui la sede comunale, ed è anche la più piccola tra le isole, se si esclude l’isolotto del Cretaccio e la distante Pianosa.
San Domino è, invece, la più grande e abitata delle isole, ed è quella che ospita la maggior parte della strutture ricettive, grazie soprattutto alla presenza dell’unica spiaggia sabbiosa dell’arcipelago (Cala delle Arene). Lungo le sue coste, e grazie all’ausilio delle escursioni in barca, è possibile scoprire diverse grotte insenature. Partendo dal Porto, infatti, è possibile visitare, tra le tante, la sopracitata Cala delle Arene, la Punta dello Spido, la Punta Matano e la Cala Matana (a cui il cantautore Lucio Dalla, cittadino onorario dell’arcipelago, che possedeva un appartamento nei suoi pressi, ha dedicato il suo album Luna Matana).
L’isola di San Domino è la più ricca di vegetazione e, a detta di molti, è la più bella dal punto di vista paesaggistico e naturalistico grazie soprattutto alla sua pineta che costituita dalla tipica macchia mediterranea con rocce che vanno a strapiombo sul mare.
Menzione particolare per l’isola di Capraia (denominata così per la presenza della Capra Selvatica che un tempo regnava sovrana) e per l’isola di Pianosa: i due isolotti (i più piccoli dell’arcipelago, escludendo lo scoglio del Cretaccio) sono, infatti, completamente disabitati.
Nello specifico, l’isola di Pianosa, più defilata rispetto alle altre, rientra nella zona A della Riserva marina delle Isole Tremiti (istituita nel 1989); questo vuol dire che, in quanto definita Riserva Marina Integrale, entro 500 metri dall’Isola è fatto divieto di approdo e navigazione oltre che di pesca e di immersioni.
Come si nota, si tratta di una terra dalle mille sfaccettature, ma bella in ogni suo cm di sabbia, rocce, mare, pinete e quant’altro. Impossibile non innamorarsi del Gargano e di queste meravigliose isole: provare per credere.