New York rappresenta il sogno turistico di milioni di persone e da qualche anno raggiungere questa splendida città è diventato più semplice visti i voli economici e il moltiplicarsi dei voli New York disponibili su Skyscanner. Gli italiani qui in viaggio, non possono perdersi una visita a Little Italy (o piccola italia), lo storico quartiere nel sud di Manhattan, caratterizzato da una altissima concentrazione di immigrati italiani e di attività commerciali italiane che hanno tentato di mantenere le tradizioni del loro paese di origine.
Questi arrivarono con le grandi immigrazioni di fine ottocento e degli inizi del novecento, ma va notato che oggi ormai gli italiani in America non sono gli stessi arrivati qui quasi un secolo fa. I figli e i nipoti sono infatti interamente integrati nel tessuto sociale statunitense e tradizioni legate alla lingua, agli usi e ai costumi, vanno via via perdendosi. Se nel 1950, quando Little Italy contava ben 10 mila abitanti, gli italo-americani erano il 50 per cento, oggi se ne contano 8.600, con gli italo-americani che arrivano appena al 5%.
Metà della popolazione è si nata all’estero, ma tra di essi non se ne trova uno nato in Italia, visto che quasi il 90 per cento sono nati in Asia. Chinatown ha ormai inglobato parecchie zone che prima appartenevano a Little Italy. La parte di Mulberry Street, lungo la quale si allineano i negozi italiani (in particolare ristoranti), tra Broome Street e Canal Street, è praticamente tutto quello che rimane della Little Italy di Manhattan. La festa di San Gennaro che si svolge ogni anno dal 12 al 26 settembre adesso potrebbe anche essere spostata altrove per far posto a una manifestazione cara ai cinesi.
A New York oggi comunque esistono altre Little Italy. Il Bronx ha ad esempio la sua Little Italy lungo Arthur Avenue. La maggior parte della popolazione di origine italiana risiede a Brooklyn, dove esiste un vero quartiere italoamericano, Bensonhurst e in misura ancora maggiore a Staten Island, dove nel borough di Staten Island la popolazione di origine italiana raggiunge il 44%.
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