Con il suo ricco e affascinante hinterland, Roccastrada fa parte di un territorio a principale vocazione ambientale, caratterizzato dalla presenza di due splendide aree protette, assolutamente da non perdere: la riserva naturale del torrente Farma e la riserva naturale “La Pietra”, contigue l’una all’altra e situate a circa 15 km dal capoluogo Grosseto, e al confine con la provincia di Siena.
La Val di Farma è un ambiente particolare, arricchita inestimabilmente da una flora che annovera specie longeve e rare come i cinquecentennali alberi di Taxus baccata e esemplari faunisti come l’anfibio tritone: oltre a ciò, sono degni di essere menzionati gli affioramenti del carbonifero di 300 milioni di anni fa, unici in tutto l’Appennino, e la presenza abbondante di acque nei mesi di ottobre-novembre, che si configurano come il periodo annuale più adatto per attività sportive come il rafting e la canoa, su un itineraio lungo 14 km, da Torniella a Bagni di Petriolo.
Nei pressi di questa località si trova uno dei maggiori motivi di interesse della zona: in ogni stagione dell’anno, a Terme di Petriolo (situato a 20 km ad est di Roccastrada), è possibile bagnarsi e rilassarsi nelle rinomate terme pubbliche, che richiamano un gran numero di persone che vuole approfittare di questo “dono” della natura. In zona ci sono anche strutture termali private, destinate a chi preferisce usufruire di servizi più personalizzati.
Non solo bagni caldi, nelle splendide riserve naturali della Val di Farma: un gran numero di giovani e famiglie si reca alla Cascata dei Canaloni, dove è possibile fare escursioni e trekking fino ad arrivare in un paesaggio incontaminato e selvaggio, dove il contatto con la natura è autentico: infiniti bagni estivi, tuffi dalle rocce nell’acqua dolce e completo relax, nel periodo che va da aprile a settembre. Per chi apprezza le più bizzarre espressioni della natura, troviamo la località “La Pietra”, dove sono presenti particolariaffioramenti diasprifero-selciferi del 5 millennio a.C., una vera e propria officina/stabilimento ante litteram di punte di lancia e di freccia del tardo neolitico: chissà che l’escursione non riservi anche qualche sorpresa e scoperta… archeologica!
Un lago di pesca sportiva in località Rumacchi, aperto da settembre a giugno, asseconda le passioni faunistico-venatorie, che qui toccano il loro apice nella tradizionale caccia al cinghiale, che avviene da novembre a gennaio ed è organizzata in squadre: pur essendo estremamente impegnativa, è un attività a cui è possibile associarsi.
Sempre a nord nella valle del Farma, si trova l’interessante riserva naturale per il ripopolamento della rinomata : la riserva si trova in località Belagaio ed è interessante anche per un altro motivo: si ha infatti la possibilità di visitare il Castello omonimo, un poderoso maniero di caccia di fine Ottocento che presenta un impianto medioevale. La posizione del castello è invidiabile, e a fine giugno questo luogo diventa anche interessante per la proposta culturale: si può infatti assistere a concerti di musica classica ed eventi artistici di grande interesse. Nei pressi del Castello, si trova anche una stupenda grotta omonima: la Grotta di Belagaio è visitabile e l’escursione è adatta sia agli esperti che ai dilettanti, che sono accompagnati da una guida. Ad ovest di Roccastrada si staglia la rupe di Sassoforte, con le sue stupende falesie di trachite, adatte anche a sport in voga, come il free climbing e bouldering: per queste discipline, la rupe ha sviluppato una fama nazionale.
Stessa natura ha il capoluogo Roccastrada, raro esempio di paese-fortezza arroccato su alte falesie trachitiche, una vera e propria torre di vedetta sulla Maremma. Sulla sommità della rocca, si raggiunge la terrazza panoramica, dalla quale lo sguardo spazia a 360 gradi: si gode di una vista meraviglioso su tutto l’entroterra, fino a vedere il mar Tirreno. Interessante anche il patrimonio artistico di Roccastrada: oltre agli esempi d’arte cinquecentesca che si trovano nella chiesa di san Niccolò (sempre aperta al pubblico), che conserva vari dipinti della scuola senese del Tolosani, è possibile visitare le due gallerie del Museo del Vino in piazza dell’Orologio, nella quale svetta una torre medievale ricostruita dopo la seconda guerra mondiale. Il museo del vino è scavato nella roccia trachitica e “buca” da est a ovest la possente rupe di Ildebrando ed è dotato di un colonnato rinascimentale e di un sotterraneo che si insinua fin sotto la torre dell’orologio. Qui, nella stagione estiva, sono organizzate varie serate a tema culinario, curate da esperti sommelier: le cene e le degustazioni si tengono sulla suggestiva terrazza panoramica del museo, orientata sul mar Tirreno con vista sulle isole d’Elba, Corsica e Giglio.
Chi ama l’aria pulita e asciutta d’inverno può assistere ad un protagonista tipico di Roccastrada: il vento, impetuoso e freddo, di bora, soffia particolarmente sul capoluogo, denominato anche il “paese del vento”, peculiarità che lo fece capitale del feudo Aldobrandesco a fine 1200, quando Ildebrando, proprio per il vento asciutto, trovò perfetto il clima per la sua residenza. Il vento roccastradino è un prodotto tipico ricordato dai alcuni grandi poeti nazionali, come altri “prodotti tipici” sono la simpatia della gente, la spontaneità e anche una certa concretezza nel parlare tipica dell’essere maremmano.
I 120 km di trekking segnalati nella zona forniscono un bellissimo itinerario che attraversa tutte le riserve naturali e si spinge sino ai centri urbani castellari vicini di Roccatederighi, Sassofortino, Torniella, Sticciano e Montemassi. Tornando a descrivere i dintorni di Roccastrada, è importante segnalare la presenza, 5 km a sud dal capoluogo, dell’antica Abbazia di Giugnano, di cui rimane intatta una stupenda cripta romanica di avventuroso quanto facile accesso: la visita è caldamente consigliata! Estremamente pittoresco il paese di Roccatederighi, 15 km a ovest di Roccastrada: arroccato diffusamente su una vetta conico-vulcanica, questo paese offre alcuni punti panoramici di grande effetto su tutta la zona. Dal punto di vista culturale, ci sono numerosi eventi estivi: tra gli altri, si segnala la mostra d’arte itinerante per le vie del paese (da luglio ad agosto) e la suggestiva rievocazione storica a metà agosto, con fedelissime riproduzioni e attrazioni medioevali di grande effetto scenico: la manifestazione è rinomata in tutta Italia. Sia Roccastrada che Roccatederighi sono estremamente festaiole: non mancano le popolari sagre gastronomiche e le festività estive, diffusissime nel territorio da metà agosto fino alla seconda settimana di settembre. La chiusura delle feste è lasciata al tradizionale palio dei ciuchi che, mentre a Roccatederighi prende ricalca le forme tradizionali senesi, a Roccastrada assume un piglio umoristico e ironico, dileggiando l’occupazione senese del XIV secolo, che determinò la fine dell’autonomia del castello.
L’attrazione clou del territorio di Roccastrada è però Montemassi, col suo castello restaurato e ricordato dal famoso dipinto di Simone Martini: l’opera datata 1330 e raffigurante Guidoriccio da Fogliano all’assedio di Montemassi, è divenuta la più rappresentativa dell’arte medioevale. Torniella e Piloni sono invece due piccoli borghi immersi nei boschi della Val di Farma: irrinunciabile una visita specialmente d’estate, per la millenaria tradizione della Palla Eh!, un rarissimo gioco alto-medioevale che si svolge in piazza con i migliori giovani del paese, coinvolti in un torneo che sa di antico agonismo. Zona del vino Monte Regio, il territorio vanta molte piccole cantine familiari con produzione di vini venduti in tutto il mondo, ma soprattutto possiede due enormi cantine, Rocca di Montemassi e Valdonica, sedi di concerti e convegni internazionali nel periodo luglio-agosto. Dal punto di vista degli alloggi, non mancano delle soluzioni da sogno: degno di nota è l’hotel Sant’Huberto, immerso nella foresta di Monte Alto, vicino a Torniella e a un parco minerario nei pressi di Ribolla, collegato al circuito internazionale omonimo con un punto di accesso legato alle passate attività di estrazione del carbone. Per soggiornare, oltre all’albergo Sant’Huberto, è possibile affittare camere o appartamenti privati a prezzi irrisori oppure un accogliente e attrezzatissimo resort La Melosa.
Mangiare e bere nei ristoranti del territorio è possibile un po’ ovunque: l’altissima qualità dei piatti tipici toscani è qui caratterizzata dalla presenza di varie specialitèa di cacciagione, un vero e proprio must per chi ama la cucina tradizionale. Da questo punto di vista, una delle attività più interessanti è la raccolta di olive, uva e funghi nel periodo autunnale, organizzata dagli agriturismi: un buon modo per esplorare la natura dei luoghi in modo attivo e… gustoso. Da non perdere le sagre gastronomiche: a giugno si tiene quella degli Strozzapreti a Sticciano, a fine luglio la famosa e frequentatissima Sagra della Patata a Roccastrada, dove si tiene anche la sagra della Festa nell’Aia, che comprende una rievocazione storica della trebbiatura del grano a metà luglio. A novembre si svolge invece la sagra della castagna a Sassofortino. Per chi ha tempo ed ha già visto ed assaporato tutto questo, è possibile un rapido spostamento estivo sulla spiaggia di Follonica o Castiglione della Pescaia, distanti 40 km: il programma ideale è quello di un rientro serale nelle località dell’entroterra, per godere di una temperatura ideale e scegliere tra le numerose attrazioni culturali e ricreative che ogni paese organizza per la propria tradizione e a vantaggio degli ospiti e dei forestieri che più apprezzano la spontaneità e la semplicità del vivere popolare.
Servizi autobus da e per il mare sono garantiti tutta l’estate così come per Firenze, Siena e Grosseto. Chi ama spostarsi in treno può scendere alla stazione di Roccastrada e nell’autunno o in primavera partecipare a Treno Natura, una corsa tradizionale su locomotiva a vapore che si spinge fino al territorio senese.
Soggiornare per 3 giorni significa vedere il 5% di ciò che Roccastrada e il suo interland offrono. Si consiglia pertanto almeno una settimana di stacco e una full immersion nellemille attrazioni di “una terra selvaggia et aspra e forte che nel pensier rinnova la… vita”.